Di seguito riportiamo il racconto dello studente del Liceo scientifico “L. Einaudi” di Senorbì sulle attività svolte al CRS4 dal 12 al 16 marzo 2018 e, di seguito, sulla sua esperienza in un posto di lavoro.
Lo studente Stefano Piredda racconta le attività svolte al CRS4 . . .
Il primo giorno dello stage ero agitatissimo, non ero mai stato all’interno di un centro di ricerca. Dopo circa un’ora di viaggio sono arrivato al CRS4 e ho conosciuto Giuliana Brunetti che mi ha subito fatto sentire il benvenuto, accompagnandomi all’interno della struttura e facendomi conoscere Marco, l’addetto della reception appassionato di calcio, un tipo molto simpatico. Dopo una visita dell’edificio mi ha accompagnato nel laboratorio in cui avrei svolto la mia attività di alternanza, facendomi conoscere la persona che sarebbe poi diventata il mio tutor, ovvero, il Fisico Paolo Sirigu che da anni si occupa, insieme ad altri colleghi del CRS4, del progetto IoT-Desir ( Internet of Things per la Didattica sull’Energia con Scuola, Impresa e Ricerca). In seguito mi è stata mostrata una presentazione riguardante il CRS4, cos’è e di cosa si occupa, e le tematiche riguardanti l’accessibilità. Nel pomeriggio mi è stato presentato il progetto al quale avrei lavorato insieme al mio tutor, che consiste nel calcolare i consumi medi di uno studente nel tragitto casa-scuola utilizzando il microcontrollore Arduino, l’Internet of Things e la piattaforma web Athor. Il nostro compito è stato quello di creare un macchinario con Arduino che, simulando un’automobile, inviasse tramite bluethoot i dati di velocità, giri del motore, MAF (Mass Air Flow) e temperatura, ad un cellulare. Nei primi due giorni dello stage Paolo mi ha introdotto i concetti base di Arduino, mostrandomi i vari componenti e sensori, e creando alcuni piccoli progetti nei quali, col suo aiuto, ho potuto finalmente utilizzare il linguaggio di programmazione C++, imparato a scuola (mi ha fatto molto piacere il poter applicare le nozioni imparate a scuola). Dal terzo giorno in poi abbiamo lavorato effettivamente al progetto. Il macchinario da noi creato aveva l’intento di “simulare” un OBD2, uno strumento il cui compito è quello di attuare una diagnostica dell’automobile e inviare, tramite una connessione bluethoot o Wi-Fi, i vari dati all’applicazione Torque per cellulare, che legge e registra i dati a noi necessari. Un episodio che difficilmente dimenticherò è stato quando abbiamo deciso di collegare tra loro due moduli bluethoot. Una cosa apparentemente semplice ma che ci ha portato via quasi tre ore, eppure è in quel momento che ho capito una cosa molto importante: vorrei comprarmi un Arduino! Quella sensazione di soddisfazione che ho provato dopo aver collegato i due moduli ha risvegliato in me la voglia di scoprire cose nuove, nella mia testa immaginavo tantissimi progetti che potevo creare con Arduino. Nei giorni seguenti, oltre a lavorare al progetto, ho avuto l’opportunità di visitare i vari laboratori del CRS4 e Sardegna Ricerche, tra tutti quelli che mi hanno colpito di più sono stati: la Computer Room (sala Server) e il FabLab di Sardegna Ricerche. All’intero della Computer Room sono presenti oltre 100 macchine dedite all’immagazzinamento dei dati e al calcolo, questa sala è il cuore del CRS4, senza questa non si avrebbe abbastanza potenza di calcolo per avanzare nella ricerca. Nel FabLab sono presenti tutti quei macchinari utili per la modellazione 3D, come Stampanti 3D e LaserCut. Inoltre ho anche potuto utilizzare NAO, un robot umanoide programmabile in modo molto semplice, col quale ho “giocato” un po’, facendolo gironzolare per il laboratorio. Quando il mio stage è arrivato al termine mi è dispiaciuto tantissimo, non volevo andare via.
. . . e riporta le sue impressioni sull’esperienza in un posto di lavoro:
“All’interno del CRS4 ho fatto la conoscenza di molti ricercatori che mi hanno trattato come uno di loro, facendomi sentire a casa, ai quali ( dico la verità ) mi sono affezionato molto”.
“Da grande vorrei diventare un ingegnere elettronico e questa esperienza mi ha fatto capire come ci si sente a lavorare all’interno di un centro di ricerca”.
“E’ stata una delle esperienze più belle che io abbia vissuto”.
“Mi sono trovato in un ambiente rilassante e accogliente”.