Di seguito riportiamo i racconti scritti dagli studenti del Liceo Scientifico “Bacaredda-Atzeni” sede di Capoterra sulle attività svolte al CRS4 dal 20 al 24 novembre 2017 e, di seguito, sulla loro esperienza in un posto di lavoro.

Gli studenti Lorenzo Caboni, Mattia Lai e Elena Mullano raccontano le attività svolte al CRS4 . . .

La nostra esperienza al CRS4 è stata incentrata sulla programmazione di Arduino, un microcontrollore che, attraverso un linguaggio di programmazione specifico, può svolgere diverse funzioni.
Il primo giorno siamo stati accolti, ci hanno parlato un po’ della struttura e poi ci hanno mostrato l’ufficio in cui avremo trascorso i giorni seguenti. Attraverso delle slide ci è stata presentata la struttura in generale, i vari settori di ricerca, gli sviluppi tecnologici in campi specializzati e ci siamo confrontati su possibili scelte lavorative. Abbiamo anche potuto capire per quali motivi è nato il CRS4 e di cosa si occupano i dipendenti che ci lavorano. Inoltre abbiamo fatto la conoscenza di una realtà così vicina a noi, ma che spesso viene trascurata: i disabili, che ogni giorno devono lottare contro barriere architettoniche e sociali. In particolare abbiamo fatto la conoscenza di Andrea, che in modo molto intelligente ci ha sensibilizzato su tali difficoltà. 
Dopo abbiamo conosciuto Paolo, il tutor che ci ha seguito per tutto il percorso insegnandoci le basi della programmazione e il funzionamento di Arduino, di cui abbiamo appreso le funzionalità di base, utilizzando software che permettevano la misurazione di grandezze fisiche con supporti esterni o l’accensione di led. Tutto questo in autonomia o seguiti dal tutor, che ci ha permesso di lavorare con sistemi sempre più complessi. Tra questi progetti, la misurazione di distanze attraverso un sonar che utilizzava ultrasuoni, proiettate poi in un display anch’esso programmato; l’accensione in sequenza di led colorati con l’ausilio di un pulsante o di una programmazione specifica; il sensore ottico che attivava certe funzioni di Arduino in base alla luce che passava in tale dispositivo; la rilevazione di campi magnetici oppure la programmazione di un braccio robotico in grado di afferrare oggetti. All’inizio è stato difficile soprattutto capire il linguaggio di programmazione, ma man mano che i giorni passavano si faceva tutto più facile e più divertente.
Oltre al lavoro “in ufficio”, nell’arco della durata dello stage, abbiamo conosciuto alcune delle parti più importanti del CRS4, tra cui il Laboratorio di Next Generation Sequencing, il più grande laboratorio di sequenziamento del DNA italiano, dove abbiamo avuto la possibilità di parlare direttamente con un ricercatore che ci ha spiegato le varie fasi del processo di sequenziamento del DNA e la sua importanza soprattutto in campo medico; il giorno successivo abbiamo visitato la Computer Room, e, sempre con l’aiuto di un esperto, abbiamo avuto modo di comprenderne le funzioni e l’importanza di una sala server per un centro di ricerca. Il penultimo giorno abbiamo avuto la possibilità di visitare il Fab Lab di Sardegna Ricerche, dove ci sono state mostrate le varie stampanti 3D e ci è stato spiegato il loro funzionamento, e la Piattaforma di Prototipazione Rapida di Sardegna Ricerche, dove vengono utilizzate le stampanti 3D soprattutto in campo medico.
Tra le attività più interessanti e curiose, c’è sicuramente quella con NAO, un piccolo robot molto intelligente con funzioni avanzate, che viene impiegato nell’ambito della didattica e per apprendere le basi della programmazione informatica. Insieme a Franco ci siamo divertiti a far ballare NAO, a farlo parlare, ma allo stesso tempo abbiamo capito come funziona una macchina così complessa.
Nel nostro percorso abbiamo conosciuto persone che lavorano quotidianamente al CRS4 e ci hanno spiegato in cosa consisteva il loro lavoro, altri invece ci hanno mostrato parti fondamentali della struttura e ci hanno illustrato cosa si faceva lì, come venivano svolti i lavori e quali strumenti venivano utilizzati. I 5 giorni sono passati molto velocemente e abbiamo imparato tante cose interessanti.

. . . e riportano le loro impressioni sull’esperienza in un posto di lavoro:

“Ho lavorato molto bene con i miei compagni che erano con me al centro e insieme ci siamo confrontati su molti aspetti del lavoro e non solo”.

“Inizialmente anche con NAO è stato un po’ complicato capire come utilizzare il programma per farlo funzionare, ma dopo che ci abbiamo preso la mano è stato molto divertente, forse la parte che mi è piaciuta di più durante tutto lo stage. Penso anche di essermi affezionata a quel robottino…”

E’ stata un’esperienza che mi ha permesso per la prima volta di sperimentare con mano cosa significa concretamente lavorare in laboratorio a contatto con altri ricercatori”.

“Sin dal primo giorno sono entrato in contatto con persone molto disponibili e preparate che mi hanno proiettato in un contesto lavorativo molto professionale”.

“E’ un ambiente lavorativo molto rilassante e tranquillo, e mi ha aiutato a conoscere in parte la realtà lavorativa dei ricercatori. Sono stati cinque giorni in cui non smettevo mai di imparare, e sono letteralmente volati…”

“Avendo la possibilità è un’esperienza che ripeterei senza dubbio”.

“L’ambiente è di alto livello, professionale, ma grazie alla disponibilità dei ricercatori, mi sono trovato in un clima confidenziale e meno formale, a differenza di quanto mi aspettassi”.

 

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